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Roca Vecchia, il Salento tra mare e archeologia

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Sanlu
16 Gennaio 2015

Lungo la costa adriatica, dove il mare è più azzurro, nel cuore del Salento, si trova il paese di Roca Vecchia, vera e propria perla della Puglia. Il centro, conosciuto anche come Rocavecchia e famoso per le sue spiagge e per la sua importanza archeologica e storica, è adagiato tra Torre dell’Orso e San Foca, non distante da Melendugno. Roca Vecchia è frequentata soprattutto d’estate per via del suo mare limpido e delle sue spiagge dalla sabbia bianchissima. Ma la sua storia e gli scavi archeologici che hanno riportato alla luce numerosi reperti, testimoni di un antico passato, affascinano e attraggono visitatori anche nel resto dell’anno.

La Torre di Guardia del Cinquecento, le rovine del castello che guardano verso il mare e il santuario della Madonna sono luoghi di particolare fascino in soprattutto per chi ama la storia. Ma Roca Vecchia offre tanto anche con le sue bellezze naturali, basti pensare alle Grotte della Poesia lungo la costa, definite tra le più belle grotte pugliesi. Si tratta di grotte carsiche collegate tra loro, e nelle quali l’acqua del mare arriva fino all’interno. Qui sono state trovate iscrizioni di epoca messapica, ma anche scritte greche e latine. È uno dei luoghi preferiti dagli amanti di trekking e di diving.

Roca Vecchia vanta una lunga storia, le prime tracce risalgono all’età del bronzo. Di quest’epoca sono le prime fortificazioni costruite forse per difendere il centro abitato, o forse un precedente luogo di culto. Di età messapica sono invece i resti di una cinta muraria e di alcuni monumenti funebri. In seguito il sito fu abbandonato e nel medioevo divenne meta di eremiti, soprattutto dall’Impero romano d’Oriente. Eremiti e anacoreti vivevano nelle grotte, poi diedero vita a vere comunità. Nel XIV secolo il centro di Rocca Vecchia venne ricostruito da Gualtiero di Brienne, conte di Lecce, che voleva un borgo fortificato. Nel 1480 il paese fu messo a ferro e a fuoco dai turchi e la popolazione fu costretta a fuggire: da qui partirono poi gli attacchi saraceni verso Otranto.

Da visitare è senza dubbio il santuario di Maria Santissima delle grazie, detto anche Cripta di Roca Vecchia. La chiesa poggia su un antico ipogeo rupestre, o forse una piccola cappella bizantina. L’edificio è seminterrato e costituito da tre navate, ognuna con tre colonne provenienti da un edificio di età romana. L’altare è in pietra leccese, una caratteristica frequente nell’architettura religiosa della Puglia, e presenta l’effigie della Madonna, che la leggenda vuole fosse trovata da un pastorello nella zona. Questo luogo è da secoli meta di pellegrinaggio. Tra gi edifici di architettura civile e militare vi è la Torre di guardia, risalente al 1568. La torre fu costruita dal maestro Tommaso Garrapa quando il borgo medievale fatto fortificare dal conte Gualtiero di Brienne era già in rovina.

Ma Roca Vecchia è anche mare e divertimento. In estate le sue spiagge si popolano di vacanzieri provenienti da ogni parte del mondo, che apprezzano le acque trasparenti e i bellissimi fondali. Questo è il paradiso degli amanti delle immersioni e degli sport acquatici, ma anche di chi semplicemente ama stare sotto l’ombrellone, uno dei luoghi simbolo del Salento, collegata bene ad altri centri della zona mediante numerose vie di comunicazione val bene una vacanza in tutto l’arco dell’anno.

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